Bora-hansgrohe, Matteo Fabbro: “Punteremo a vincere almeno uno dei grandi Giri. Sarò gregario con libertà di azione”
Grandi ambizioni per Matteo Fabbro e la Bora-hansgrohe. La partenza di Peter Sagan, sinora fulcro del team che ha lasciato il team in direzione TotalEnergies, e l’arrivo di nuovi corridori come George Bennet, Jay Hindley e Aleksandr Vlasov spostano l’obiettivo della formazione tedesca sui grandi Giri, dei quali la squadra tedesca spera di vincerne almeno uno. Il corridore friulano, nell’analizzare le prestazioni della stagione appena passata, ha rivelato i propri obiettivi e le ambizioni della squadra che, dopo le ottime prestazioni ottenute nella prima metà del 2021, gli ha rinnovato il contratto per altri due anni. Gregario o meno, il classe 1995 potrà sicuramente avere più libertà d’azione, stando vicino ai propri uomini di classifica potrà più facilmente lottare per qualche vittoria di tappa.
Una stagione da dividere in due quella del friulano, che partito bene con un quinto posto in classifica generale alla Tirreno – Adriatico, ha poi pagato il calendario scombussolato dalla pandemia nella stagione passata che non gli ha consentito di recuperare a dovere. “Ho iniziato a correre a febbraio in Provenza e ho concluso il 9 ottobre al Lombardia – ha spiegato al Messaggero Veneto – Nell’ultimo inverno, la pausa era stata breve a causa del Covid che aveva stravolto il calendario del 2020. Finimmo il Giro d’Italia a fine ottobre e a metà novembre eravamo già in bicicletta ad allenarci: non c’è stato spazio per il completo recupero.”.
Un finale di stagione difficile, con una brutta caduta al GP San Sebastian, ma alla fine arriva il rinnovo del contratto per altri due anni e degli innesti eccellenti proiettano Fabbro e la Bora Hansgrohe verso traguardi importanti nel 2022: “Mi hanno confermato dopo i risultati della prima parte di quest’anno, credendo in me. La partenza di Peter Sagan, l’arrivo di Vlasov, Higuita, Hindley, il ritorno di Bennet e la conferma dei vari Schachmann, Kamna, Buchmann,Van Poppel, Kelderman ci rende improntati sulle corse a tappe. Punteremo a vincere almeno uno dei grandi Giri. Io partirò come gregario, ma con maggior libertà d’azione, non essendo vincolato dalla presenza di un corridore come Sagan.”.
Sebbene i calendari dei corridori siano ancora quasi tutti da stilare, il ventiseienne sa per certo che parteciperà al Giro d’Italia 2022 dove spera di poter essere protagonista nella tappa friulana con arrivo al Santuario di Castelmonte: “Il mio programma comprende la partecipazione al Giro e assieme al Gaspa siamo andati a visionare il percorso fino a Castelmonte. Da Tarcento in poi non c’è un metro di pianura. La strada verso Tanamea è molto pedalabile e potrei soffrire un po’. La salita al Kolovrat è molto più impegnativa di quello che si pensa: chi sottovaluta quella tappa, la pagherà caro”. Chi vorrà ambire alla diciannovesima tappa dovrà quindi prendere in considerazione l’idea di lottare con lo scalatore friulano.
C’è spazio anche per delle prospettive future, con il suo futuro direttore sportivo Enrico Gasparotto che lo paragona a Pellizzotti: “Un po’ mi ci rivedo, in effetti – replica il classe 1995 – Anzi, quasi spero di riuscire a fare una carriera come quella di Pellizotti, che conosco bene. Non escludo di poter avere dei ruoli da capitano, ma d’altro canto riconosco che quello del gregario è un ruolo che, al momento, è forse il più adatto a me“.
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